Recesso dai contratti. Cosa c'è da sapere?

Il diritto di recesso dai contratti stipulati con operatori telefonici è un importante diritto riconosciuto ai consumatori, progettato per garantire loro la flessibilità e la libertà di scegliere il fornitore di servizi telefonici che meglio soddisfa le loro esigenze. Questo diritto offre ai clienti la possibilità di interrompere il contratto con il proprio operatore senza dover sostenere costi eccessivi o vincoli di lunga durata.

Il diritto di recesso solitamente deriva dalla legislazione nazionale o da normative specifiche del settore delle telecomunicazioni, e i dettagli possono variare da paese a paese. Tuttavia, generalmente comporta le seguenti caratteristiche:

  • Motivi per il recesso: I consumatori possono richiedere il recesso dal contratto con il proprio operatore telefonico per una varietà di motivi, inclusi il cambiamento di operatore, insoddisfazione con il servizio, spostamento in un’area non coperta dalla rete dell’operatore, o qualsiasi altro motivo valido.
  • Periodo di preavviso: Spesso, il consumatore deve notificare l’operatore con un preavviso specifico, solitamente di almeno 30 giorni, prima di recedere dal contratto.
  • Costi di recesso: In alcuni casi, potrebbero esserci costi associati al recesso anticipato. Tuttavia, questi costi dovrebbero essere chiaramente indicati nel contratto o nelle condizioni generali dell’operatore e non dovrebbero superare una certa cifra stabilita dalla normativa.
  • Risarcimento: Se il cliente ha sottoscritto un contratto che include la fornitura di un dispositivo (come uno smartphone) a un prezzo agevolato o a rate, l’operatore potrebbe richiedere il pagamento del saldo rimanente del dispositivo in caso di recesso anticipato.
  • Portabilità del numero: Nella maggior parte dei casi, i clienti hanno il diritto di conservare il proprio numero di telefono anche se cambiano operatore (portabilità del numero).
  • Recesso senza giusta causa: In alcuni Paesi, i clienti possono recedere dal contratto senza doverne specificare il motivo, purché rispettino i termini e le condizioni previsti dalla legge e dal contratto. 

È importante leggere attentamente i contratti e le condizioni fornite dall’operatore telefonico per comprendere appieno i propri diritti in materia di recesso. Inoltre, le leggi e i regolamenti possono subire cambiamenti nel tempo, quindi è fondamentale essere informati sulle disposizioni vigenti nel proprio paese al momento della stipula del contratto. Questo diritto di recesso offre ai consumatori la possibilità di esercitare il loro potere di scelta e di godere di servizi di telefonia che si adattino meglio alle loro esigenze, senza oneri eccessivi o ostacoli burocratici.

In aiuto ai consumatori viene la Legge 40/2007 denominata Bersani, che vi spiegherò più in basso.

Cosa prevede la legge Bersani telefonia?

 

Come già anticipato la legge n. 40/2007, meglio conosciuta come “legge Bersani”, ha convertito il decreto-legge n. 7/2007 cambiando radicalmente il rapporto tra compagnie telefoniche e utenti.

La legge Bersani sul recesso anticipato riguarda soltanto i contratti di adesione, ovvero i contratti di fornitura di servizi.

Le principali novità riguardano:

  • la ricarica telefonica
  • il recesso anticipato
  • il trasferimento del credito

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – a proposito di legge Bersani e disdetta contratti telefonici – ha chiarito che dalla semplice lettura del contratto l’utente deve poter conoscere anche le eventuali spese richieste per l’esercizio della facoltà di recesso o di trasferimento.

In questo modo gli utenti sono agevolati nell’esercizio di tali facoltà, potendone valutare le conseguenze sotto ogni profilo.

Eccezione alla regola, tuttavia è costituita dalle spese giustificate (dell’ordine mediamente di 30/40 €) che l’operatore può pretendere.

Si tratta esclusivamente dei costi di gestione sostenuti per la disattivazione o il trasferimento dell’utenza e non di costi denominati “penali per recesso anticipato”, che si andranno a sommare alle mensilità maturate o da pagare alla data del recesso.